Quella di Gary Moore è una figura leggendaria: con la sua chitarra e la sua voce, l'artista nord irlandese ha attraversato la storia del blues, del rock e dell'hard rock regalando al pubblico una serie infinita di emozioni, lasciando un vuoto enorme dietro di se dopo la sua prematura scomparsa nel 2011. Sorprendentemente, il suo testimone è stato raccolto da una straordinaria ragazza italiana, Debora Morgante (in arte Debby Moore), che con la sua band The Nessie Scream e una Les Paul Gary Moore Signature a tracolla, continua a infiammare i palchi di tutta Europa. Debby è un orgoglio italiano e il grande successo delle sue esibizioni all'estero testimoniano come la bravura tecnica, la tenacia e la sincera passione per la musica di un artista possano rappresentare un tesoro su cui costruire il tributo perfetto. Ovviamente, "in the name of Gary".
La prima domanda è quella classica: quando hai iniziato a suonare la chitarra e perché hai scelto proprio questo strumento?
Ho iniziato a suonare a 15 anni dopo avere ascoltato per la prima volta i Pink Floyd. Il suono della Strato di David Gilmour era una delle cose più belle che avessi mai sentito. Volevo assolutamente possedere una Fender Stratcaster rossa e suonare come lui.
A quando risale l'incontro con la musica di Gary Moore?
Diversi anni più tardi, nel 1994 circa, un amico mi fece ascoltare un album di Gary Moore registrato su cassetta, “Ballads & Blues 1982-1994”. Per me fu come essere colpita in faccia da un tir in corsa: fu una vera e propria folgorazione. Avevo quasi abbandonato la chitarra in quel periodo, ma la musica di Gary Moore fu come un’iniezione di nuova linfa vitale. Ripresi a suonare e a esercitarmi per potermi avvicinare il più possibile a quel modo di suonare cosi’ straordinario. Fu una bella sfida!
Una sfida vinta, direi. Tra l'altro è un dato di fatto come la storia della musica sia piena di grandi chitarristi, mentre si parla poco delle donne che suonano la chitarra elettrica. All'inizio dell'anno Guitar Player ha dedicato uno speciale all'universo chitarristico femminile: tu hai dei modelli o dei riferimenti personali in questo ambito?
Negli ultimi anni ho avuto modo di osservare un incremento nel numero di ragazze che raggiungono livelli tecnici molto elevati con la chitarra elettrica. Io personalmente non sono particolarmente amante dello shredding, preferendo un approccio più viscerale, simile allo stile di Gary Moore, Stevie Ray Vaughan e Jimi Hendrix. Per questo motivo ammiro molto Felicia Collins, Debbie Davis e Ana Popovich.
La domanda più difficile: i cinque brani di Gary che preferisci con una breve motivazione per ognuno!
Pur tralasciando i brani più “scontati”, è veramente difficile! Ne cito solo alcuni, non in ordine di preferenza:
Blood Of Emeralds: un intenso brano in stile rock celtico molto autobiografico;
Don’t Take Me for a Looser: brano hard rock che apre in maniera esplosiva l’album “Corridors of power”del 1982;
The Messiah Will Come Again: uno degli strumentali più struggenti di Gary;
I Look at You: una splendida ballad rock tratta dall’album "G-Force" del 1978 con delle variazioni interessanti;
Stormy Monday: la versione di Gary Moore di questo classico blues è da sturbo!
Ma la lista continuerebbe…
Quattordici anni con Debby Moore Morgan & The Nessie Scream, raccontami qualche episodio che ti sta particolarmente a cuore legato ai concerti e alla vita con la band, in particolare per quanto riguarda le esibizioni all'estero...
Quando suoniamo fuori Roma ci divertiamo sempre moltissimo perchè siamo un gruppo di “cazzari”. Si ride e si scherza durante il viaggio, siamo tutti e quattro delle buone forchette e non ci prendiamo troppo sul serio. Suonare in U.K. in occasione del Gathering for Gary, per due anni consecutivi, è stata un’esperienza particolarmente emozionante. Non capita spesso di suonare davanti a un pubblico di appassionati di Gary Moore che conoscono tutto il suo repertorio nota per nota, parola per parola, e che poi al termine del concerto ti vengono ad abbracciare con le lacrime agli occhi dicendoti di aver percepito la presenza dello spirito di Gary mentre suonavi. Cazzarola!
Quale strumentazione utilizzi dal vivo?
Non mi affido troppo ai pedali anche perché il genere che faccio non necessita di una marea di effetti, perciò utilizzo prevalentemente un T-Rex Moller come overdrive, con la distorsione dell’amplificatore, ovvero una testata Marshall JCM2000 Dsl collegata ad una cassa 2x12 o 4x10. Come alternativa utilizzo un pedale della Boss Ds-1 insieme all’overdrive su un canale pulito/crunch. Il riverbero è quello della testata, a molla. Per alcuni brani uso un pedale Delay. La chitarra che uso di più è una Les Paul Gary Moore Signature del 2001, prodotta in circa un migliaio di esemplari in tutto. La chitarra è impreziosita dalla firma di Gary posta sul retro del body durante un incontro che ho avuto con lui nel 2007 in occasione del Montreux Jazz Festival. Uso anche una Strato modello Srv e una Jackson soloist per i brani del periodo rock anni ’80.
Domenica 30 settembre al Kill Joy Debby Moore Morgan & The Nessie Scream in concerto. Vuoi inviare un messaggio a tutti gli amici del Kill Joy per presentare l'evento?
Facciamo finire la settimana, e il mese, nel modo migliore e prepariamoci ad affrontare con grinta il lunedì con una serata in un bellissimo locale, accogliente, con dell’ottimo cibo, le migliori bevande e una musica che vi farà provare le più intense emozioni. Una elettrizzante serata in onore di Gary Moore con Debby Moore Morgan & The Nessie Scream è un’esperienza rock blues tutta da vivere e da ricordare!